La Puglia è diventata negli ultimi anni una regione conosciuta in tutto il mondo grazie alle sue coste, i suoi ulivi, i suoi prodotti tipici ed i suoi eccezionali vini. I vini pugliesi nel passato non erano molto rinomati al di fuori della regione e venivano spesso usati come vini da taglio nei più famosi vini del Nord Italia. Questa tendenza si è invertita negli ultimi anni quando i vini di Puglia sono diventati celebri in tutta Italia e in tutto il mondo ricevendo numerosi premi e riconoscimenti.
Nonostante la Puglia produca sia vini bianchi che rosè, i vini rossi pugliesi rimangono i più ricercati e famosi. Oggi compieremo un viaggio attraverso tre dei vitigni più celebri pugliesi.
1. Nero di Troia. Un vino antico apprezzato da Federico II di Svevia.
Il nero di troia è uno dei vitigni più celebri pugliesi e ha antichissime radici piantate nel territorio. La leggenda vuole che Diomede, eroe della guerra di Troia, portò con sè alcuni tralci di vite, che piantati sul territorio pugliese attecchirono trovando un habitat molto favorevole. Nei secoli la storia racconta che Federico II di Svevia fosse un amante fedele del “corposo vino di Troia”.
Il nome del Nero di Troia deriva quindi dalle sue origini e dal suo colore scurissimo, quasi nero, dato dalla alta carica polifenolica.
Per lungo tempo il vino Nero di Troia ha avuto un ruolo secondario, come molti dei vini tipici pugliesi. Negli ultimi anni ha però ricevuto svariati riconoscimenti e premi che lo hanno portato ad essere uno dei più famosi della regione. Gli eleganti tannini, il gusto speziato e leggermente legnoso, i sentori di more e liquirizia, lo rendono un vino unico e apprezzato che si è guadagnato la certificazione DOC.
Tra i migliori produttori di Nero di Troia troviamo due importanti cantine: Cantina Carpentiere e Tormaresca, che potrete venire a conoscere personalmente presso la nostra masseria rispettivamente il 17 Agosto e il 27 Agosto. Qui tutte le informazioni sulle degustazioni dei vini.
2. Susumaniello. Un vino robusto e forte come un somarello nero.
Il vitigno del Susumaniello è una varietà autoctona pugliese che sempre più negli anni sta prendendo piede tra gli intenditori. Detto anche “somarello nero” per il paragone fatto con i somari e la loro forza, ha una produzione massiccia, specie nei primi 15 anni di vita. Anche questo è un vitigno antico di cui non si conoscono precisamente le origini, ma si sa che sia stato stabilito inizialmente nella zona alta del brindisino, quasi a ridosso della provincia di Bari. Nel tempo ha pian piano iniziato a diffondersi nella zona di Ostuni, Fasano e la parte nord ovest del Salento.
Il grappolo è di media grandezza e il colore è rosso rubino. Possiede una bilanciata componente tanninica ed una buona dose di acidità. Il colore del vino Susumaniello alla vista è un intenso e limpido rosso rubino, con sfumature violacee. Il gusto è secco, caldo e morbido. I tannini sono presenti, ma ben addomesticati.
La “morte” del susumaniello è senza ombra di dubbio il Caciocavallo stagionato pugliese!
Questo particolare vitigno è coltivato presso i terreni di Cantina Rubino, che potrete saggiare direttamente in masseria il giorno 24 Agosto. Qui tutte le informazioni sulle degustazioni dei vini.
3. Primitivo. Un’eccellenza marchiata made in Puglia
Il vitigno del Primitivo è di certo il più famoso tra gli amanti del vino, si tratta del vino rosso pugliese per eccellenza. E’ molto diffuso nella zona del tarantino, tanto da essere identificato come Primitivo di Manduria, ma si è anche sviluppato nel Salento, prendendo il nome di Primitivo del Salento. Il nome è legato alla precoce vendemmia che avviene già a Settembre. Viene coltivato nelle campagne tra i paesini della Puglia, tra la macchia Mediterranea e persino a ridosso della costa.
Le sue origino sono millenarie, infatti pare sia stato portato dai greci in Puglia oltre 2000 anni orsono. Dall’analisi del DNA è emerso che il primitivo abbia le stesse origini dello Zinfandel.
Il colore rosso tendente al violaceo lo contraddistingue e muta con l’invecchiamento cogliendo toni di arancione. L’odore è un aroma leggero e caratteristico. Il sapore è la componente che più lo rende noto agli appassionati con un sapore gradevole, pieno, armonico e vellutato a seconda dell’invecchiamento.
Il vino primitivo è versatile e si presta ad essere abbinato alla stragrande maggioranza dei piatti tipici pugliesi.
Chi ha interpretato al meglio la realizzazione del vino primitivo è la Cantina Tormaresca, che sarà ospite per una degustazione presso la nostra masseria il 27 Agosto. Qui tutte le informazioni sulle degustazioni dei vini.
4.Una ricca estate all’insegna del vino pugliese
Questi tre vitigni costituiscono un tesoro inestimabile per le terre di Puglia e sempre più negli anni stanno acquisendo valore a livello internazionale grazie alle loro caratteristiche uniche.
Per vivere questo viaggio in maniera più ricca e completa all’interno del mondo dei vitigni pugliesi vi invitiamo a partecipare alle degustazioni che organizziamo assieme ai produttori di vino nostri amici, presso la nostra Masseria durante tutto il mese di Agosto.
Qui trovate tutte le date dei nostri eventi legati al vino e ai prodotti tipici della Puglia.